Pier Paolo Piccioli svela a New York la Collezione Resort 2018 di Valentino e azzera tutti i codici.
Guardare alla strada, all’oggi convulso e multietnico ma anche alla tradizione dell’eleganza che si respira in un atelier come quello di Valentino, Maison che a New York ha presentato la collezione Resort 2018 davanti a solo 220 ospiti con quel tocco di vera esclusività che solo chi ha una grande e luminosa storia creativa sa trasmettere.
Guardando alla strada, con un occhio chiaro e con un’anima romantica. Sommersa nella diversità e raggiungendola nell’epicentro dove sorgono altre forme di espressione. In luoghi di metamorfosi urbana. Lontano. Altrove.
Conoscere l’altro significa capirlo. L’incontro con ciò che non ci appartiene dà origine a blendings che cambiano il corso del futuro. I confini diventano elastici, riunendo culture e modi contraddittori di essere: la grazia scomparsa e la concretezza metropolitana; Il carattere spontaneo di Zandra Rhodes e la raffinatezza floreale.
Hip hop come vaso di fusione. Sport: un sistema di segni e un atteggiamento. Autorità pre-colombiana e semplicità.
Elementi di un armadio: la camicia, il cappotto di trincea, la gonna pieghettata, la giacca, il vestito. Azioni precise che ricalcano l’immagine, conservando la sua essenza: raggiungere l’essenziale, aumentare i volumi, scuotere le superfici.
Adornano, per riconoscere se stessi. Riutilizzo come forma di creatività. Gioielli come composizione che contrassegna la persona. Vestiti al servizio del proprio atteggiamento che celebra l’accogliente spaziosità della diversità.
Valentino, nuovi codici.