Una borsa in pelle realizzata dagli scarti della mela, pelle vegana dalle foglie del cactus messicano, scarpe che impiegano cellulosa estratte da foglie di ananas, tessuti in cashmere e lana riciclati, materiali in lino e cotone esclusivamente biologici, fibre in nylon riciclato o in poliestere biodegradabile in acqua marina, maglieria in denim riciclato. Questi sono solo alcuni dei prodotti innovativi ed ecosostenibili che il pubblico potrà trovare nella nuova area espositiva dedicata alla circular economy e all’innovazione nel tessile e nella moda che il Museo inaugura a completamento del percorso tattile dedicato alla conoscenza delle materie prime e dei processi di trasformazione.
La creazione dell’area espositiva è strettamente collegata alla Textile Library, un archivio unico e straordinario nel suo genere, esclusivamente dedicato ai materiali tessili contemporanei, creato dopo un lungo lavoro di studio e ricerca per dare nuovo impulso alla Sezione Contemporanea, rilanciando così la vocazione del Museo alla comunicazione dell’innovazione nel settore tessile.
“Siamo contenti di poter finalmente condividere con il pubblico questo nuovo progetto” – dichiara Francesco Nicola Marini, Presidente del Museo del Tessuto. “L’archivio dei tessuti Contemporanei si arricchisce di nuovi contenuti che mettiamo a disposizione di studenti, docenti, designer, professionisti e operatori del settore tessile e moda, mentre la nuova area espositiva vuole essere non solo uno strumento di conoscenza del tessuto contemporaneo, ma anche di educazione al consumo consapevole”.
Il primo argomento con cui il Museo inaugura la Textile Library è la circular economy e l’innovazione sostenibile nel tessile e nella moda. Sono stati raccolti, catalogati e digitalizzati oltre 200 campioni tra filati, tessuti, materie prime ed accessori che approfondiscono gli aspetti più importanti di questo tema così vasto e controverso che sta diventando più che un trend, un vero e proprio ambito di ricerca permanente per le manifatture tessili e della moda.
In questa vera e propria ‘materioteca’ un ruolo di primo piano viene svolto dalle aziende del distretto tessile di Prato. La collaborazione con lanifici, aziende di filati e di materie prime, rifinizioni e tintorie è stata infatti determinante per la creazione dell’archivio, rinsaldando il legame storico che, fin dal 1977 con la creazione della Sezione Contemporanea, unisce il Museo al contesto produttivo del territorio, rendendolo interprete delle sue capacità innovatrici e valorizzandone il know how tecnico e stilistico.
“Desidero ringraziare le aziende che finora hanno contributo con i loro materiali alla realizzazione dell’archivio” – dichiara Francesco Nicola Marini, Presidente del Museo del Tessuto – “ma ci auguriamo che nel corso del 2021 molte altre vogliano abbracciare il nostro progetto e contribuire a far crescere il progetto a beneficio di tutti”.
Le aziende che hanno contribuito finora sono:
Ananas Anam, Antilotex, Archè, Candiani, Carvico, Cocccon Crafts & Loom Pvt. Ltd., Colorifix, Cuir Marin de France, Desserto, Gruppo Colle, Filati Bemiva, Frumat, Giolica, Gradozero Espace, Igea, Industria Italiana Filati, Jersey Lomellina, Lamintess, Lanificio Becagli, Lanificio Bigagli, Lanificio Bisentino, Lanificio dell’Olivo, Lanificio Paultex, Lineaesse Tessuti, Lineapiù Italia, Lyria, Main Street, Manifattura Forasassi, Manteco, Marini Industrie, Marshbird, Millefili, Paoletti Tessuti, Pecci Filati, Pinori Filati, Pontetorto, Qwstion, Rifò, Rifinizione Vignali, Sedacor, Seven Stamperia, Studioestile Tuscany, Tessilfibre, Texmoda Tessuti.
Museo del Tessuto
via Puccetti 3 – PRATO
Credits: © Ufficio Stampa Studio Maddalena Torricelli
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