Con il sostegno del Ministero marocchino della Gioventù, della Cultura e della Comunicazione, si è svolta dal 30 maggio al 1° giugno 2024, la settimana della moda di Tangeri.
Questo evento eccezionale ha visto la partecipazione della Maison Vivienne Westwood, icona della moda e pioniera della moda eco-responsabile e Carlo D’Amario, l’artefice del successo di Vivienne Westwood, ha condiviso la sua esperienza con la giovane generazione marocchina della moda.
Dieci abiti iconici della Maison hanno sfilato accanto a creazioni d’avanguardia e sostenibili di talentuosi stilisti marocchini, audaci e innovativi, che hanno osato superare i confini della moda.
L’intento di questa iniziativa è posizionare Tangeri come un importante pilastro nello sviluppo dell’industria della moda, dell’arte e del turismo culturale. L’ambizione è chiara: costruire un’economia che valorizzi l’artigianato e promuova la moda sostenibile.
Il caftano marocchino: un inno all’eleganza e alla tradizione
Oltre alle creazioni di Vivienne Westwood e ai giovani talenti provenienti da Francia, Italia, Tunisia, Palestina e Turkmenistan, anche il caftano, capolavoro della cultura marocchina, ha preso posto sotto i riflettori. Simbolo di eleganza, tradizione e femminilità, il caftano è stato rappresentato da importanti stilisti marocchini come Amina Benzekri, Lamia Lakhsassi, Renata, Hanane Oukdim… Questi grandi della moda sono una vera e propria fonte di ispirazione per le giovani generazioni, per esprimere la loro individualità e inseguire i loro sogni con audacia e creatività. La Tangeri Fashion Week ha accolto inoltre l’Accademia Di Mode de Nazareth, la scuola di moda del palestinese Saher Okal.
Porre il Marocco sulla mappa della moda globale, costruendo al contempo un ponte culturale ed economico con il resto del mondo: questo l’obiettivo della settimana della moda di Tangeri. In quanto crocevia geografico, Tangeri offre una piattaforma per un dialogo proficuo e per partnership innovative. La Città Bianca aspira a diventare l’anello di congiunzione tra le culture e un polo di innovazione creativa. Al centro c’è il fermo impegno a realizzare una moda responsabile, sostenibile ed etica, che metta in mostra l’artigianato locale e le risorse naturali con rispetto e coscienza.
Per questa iniziativa, l’associazione “Route de la soie et d’Al Andalus”, ha realizzato una vera e propria carovana di sogni e ambizioni attraverso un marchio: l’Oriental Fashion Show.
Negli ultimi vent’anni, l’associazione “Silk Road and Al-Andalus” ha attraversato il mondo, da Parigi a Marrakech, passando per l’Azerbaigian, Istanbul, il Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Kuwait, Dubai, Doha… alla scoperta dei tesori nascosti delle Vie della Seta, per celebrare la moda in tutto il suo splendore.
Nel corso degli anni, l’associazione è diventata un vero e proprio passaporto per un mondo di scoperte. Invita a viaggiare attraverso le creazioni di stilisti di talento provenienti da orizzonti e culture diversi. Riunendo designer da tutto il mondo, crea uno spazio di condivisione e di scambio, in cui le idee si incrociano e le culture si scambiano reciprocamente.
L’associazione “Via della Seta e Al-Andalus” non si limita a sostenere la moda di qualsiasi tipo, ma una moda che affronti i problemi più urgenti del nostro tempo: la sostenibilità, la valorizzazione dell’artigianato e l’uso ponderato delle risorse. La Settimana della moda del Maroc Fashion Week e Marrakech Fashion Week sono iniziative fondate dall’associazione e si svolgono in Marocco dal 2017.
Per questa eccezionale edizione, le sfilate si sono svolte nella sontuosa cornice del Palais Moulay Hfid, un gioiello architettonico che trasporta nell’affascinante mondo dei sultani marocchini. Costruito nel XIX secolo, è un vero e proprio capolavoro dell’architettura marocchina. Le sue mura zellighe, i suoi giardini lussureggianti e le fontane immergono lo spettatore in un’atmosfera fiabesca degna delle Mille e una notte.
© Paul Tomasini
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