“Presentare in anteprima a Pitti Uomo il nuovo progetto di Stefano Pilati, Random Identities, è anzitutto un grande piacere – dice Lapo Cianchi, direttore comunicazione ed eventi di Pitti Immagine – e il naturale, atteso, esito di un rapporto di stima e di amicizia. Aldilà del contributo originale che egli offre da tempo al confronto pubblico sui concetti di genere e identità, anche al di fuori dei confini della dimensione strettamente vestimentaria, Random Identities nasce – almeno così ci appare – da una spinta interiore di Pilati a esprimere sé stesso attraverso la moda, un’ossessione al vestirsi che è il risultato di decenni di integrità, lavoro e continuo apprendimento”. “Oggi questa sua urgenza creativa si manifesta con ancora maggior libertà di espressione – continua Cianchi – e sente l’esigenza di confrontarsi direttamente con chi indossa i suoi vestiti, anche attraverso i social media. Non c’è voluto molto altro per convincerci a iniziare subito a lavorare insieme…”.
Stefano Pilati è un’icona di stile e un direttore creativo. La sua esperienza nel settore del lusso attraversa e mette in collegamento tra loro gli ultimi tre decenni di moda contemporanea. Attualmente è Chief Creative Officer del suo brand, Random Identities, con il quale si interroga sui vari aspetti legati al ruolo della moda globale, in conversazione con le generazioni del futuro.
Mettendo assieme le esperienze di una carriera vertiginosamente poliedrica, che lo ha visto lavorare per alcune delle migliori fashion houses, come Armani, Prada, Yves Saint Laurent, Pilati ha sviluppato una conoscenza unica del design, della sartoria e delle silhouette, che lo supporta nel suo lavoro di oggi.
I capi menswear-oriented incorporano una tensione originalissima verso la provocazione, che è comunque abilmente controllata attraverso scelte monocromatiche e dettagli netti. Ispirati allo stile dello stesso Pilati, i codici del suo brand definiscono un look che bilancia tagli raffinati e precisi con una vestibilità adatta alla vita di tutti i giorni. Con il suo lavoro sta posizionando il brand verso un’esposizione molto ampia: le connessioni privilegiate che Pilati ha nel settore sono state messe in gioco per produrre abiti di eccezionale qualità, con un modello produttivo che nasce digital-first, e che sfiora il tempo presente per proiettarsi al futuro della moda di fascia alta.
Stazione Leopolda
© Pitti Press
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