Nato nel 2021 dall’artista Gianpiero D’Alessandro e l’imprenditore Pasquale V. D’Avino, apre a maggio un popup store a Montecarlo con una nuova collezione. Nella compagine societaria, la pop star Sfera Ebbasta e Mario Chitti, ex top manager Unicredit
InBetweeners, l’esercito degli orsetti made in Italy più famosi del web3, invade il mondo reale e scrive un nuovo capitolo della sua storia. Nato nel dicembre del 2021, dalla creatività e l’intuizione dell’artista Gianpiero D’Alessandro e l’imprenditore Pasquale V. D’Avino, è stato fin da subito uno dei progetti Nft italiani che ha riscosso maggior successo nel mondo. Con 10.777 orsetti detenuti da più di 5mila investitori, a poco più di due anni dalla sua fondazione, il brand si evolve in una nuova forma e dal mondo digitale mette un seme anche in quello fisico.
Con un importante fundraising e una valuation pre money di 15 milioni di euro, si avvale di una notevole compagine societaria che vanta nomi del calibro di Sfera Ebbasta, pop star italiana da sempre molto attenta agli sviluppi del web3, Italia NFT proprietaria di VVITA.io, marketplace che promuove il Made in Italy nel metaverso, ma anche Mario Chitti, ex top manager global in UniCredit, oggi partner di eccellenze imprenditoriali. Ma non è finita qui perché in programma ci sono già eventi e incredibili collaborazioni di assoluta risonanza mondiale, che verranno annunciate a breve e delle quali non si vuole ancora fare alcuno spoiler. In programma c’è già il primo popup fisico, a Montecarlo, nella celebre boutique MC market, in occasione del Grand Prix a Maggio che farà da apri pista a un grande party che si terrà a settembre, nonché un grande appuntamento durante la Milano fashion week destinato alla community e agli addetti ai lavori.
“Credo fermamente nell’application di Pavi e Gianpiero che con un approccio imprenditoriale visionario ma al contempo davvero concreto, hanno saputo aggregare forze e risorse disegnando uno scenario phygital sostenibile, estremamente attraente sia per gli investitori privati che per quelli istituzionali“. Così il neo-socio Mario Chitti che aggiunge: “Il web 3 è un ambiente libero, in continua evoluzione, non meno di quello delle boutiques e dei mercati invasi fisicamente da orsetti ed iniziative, di qualità, collaterali. InBetweeners – continua – è sintesi e veicolo di tutto ciò, e di questo va dato grande merito ai due founders. In più – considera – è l’unica realtà italiana ben posizionata in questo spazio, dunque la cosa mi inorgoglisce, mi affascina e mi rende ogni giorno più entusiasta nell’accompagnarli in questo viaggio”, conclude Chitti.
Mai gli Nft sono stati così reali. Gli orsetti più colorati e iconici del web si preparano, dunque, a una vera e propria irruzione senza precedenti, già avviata nel mondo del fashion luxury con la vendita nel 2022 di una esclusiva collezione in collaborazione con Dolce&Gabbana. InBetweeners non si pone nessun limite e viaggia veloce verso rinnovati obiettivi grazie alla visione avanguardista dei suoi fondatori. In uno scenario positivo per le cryptovalute che, dopo due anni di incertezza, vivono nuovamente un semestre d’oro il brand italiano rimane saldo nella classifica dei 200 Nft brand, stilata giornalmente dalla piattaforma OpenSea (marketplace leader globale nella compravendita di settore).
L’importante novità dei prossimi mesi, sarà il cashback riservato agli holders di tutte le collezioni, che potranno sfruttare commercialmente i diritti di proprietà intellettuale derivanti dall’utilizzo dell’orsetto. Ma su questo i soci si riservano di approfondire l’argomento decisamente più tecnico. “Lo space del web3 è il presente e sarà il futuro, il giro d’affari multibillionaire e la costante crescita esponenziale ne è l’assoluta conferma, ma per certi versi è da definirsi ancora una nicchia”, dichiara il Ceo del brand Pavi D’Avino.
“Dopo l’esplosione globale del progetto, che aveva creato un nuovissimo percorso imprenditoriale per noi – rivela D’Avino – capimmo subito l’incredibile potenziale di crescita che poteva avere il brand se l’avessimo trascinato nel pieno hype dato dagli NFT (che difficilmente tornerà per i progetti neonati) anche nel mondo reale creando una vera commistione tra web3 e attività fisiche. Il Phygital appunto, divenuto il pilastro sul quale si basa il nostro business model”, conclude il Ceo del brand.
L’obiettivo controcorrente dei suoi fondatori è stato fin da subito quello di creare la prima web3 fashion house del mondo. Lo avevano promesso, lo hanno realizzato e non hanno nessuna intenzione di fermarsi. Lo dimostra anche la loro ultima collezione con capi di abbigliamento unici, dalle caratteristiche tech (che rivendica la web3 nature), grazie alla presenza degli Nfc (Near Field communication, minuscoli tag cuciti negli indumenti, scansionabili con lo smartphone e che con una semplice notifica, ne attestano autenticità, tracciabilità e qualità) realizzata in Italia da Manifatture Daddato spa (colosso produttivo italiano) e distribuita in tutto il mondo da 247 show-room, leader mondiale della distribuzione fashion luxury con basi in Europa, USA e Asia.
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