Versace, il senso di appartenenza in un nuovo archetipo del guardaroba maschile
Donatella Versace presenta la collezione Uomo Versace autunno/inverno 2017-18. Avverte subito che se oggi la moda serve a qualcosa, deve servire «a includere mentalità e culture. Deve fare in modo che gli uomini si parlino fra loro, che riscoprano la fratellanza, unico strumento valido per affrontare le mille difficoltà del mondo di oggi», dice nel backstage prima della sfilata.
La collezione gioca con l’identità del guardaroba maschile di tutte le età e di tutte le latitudini. In pedana c’è spazio per lunghi cappotti di maglia che abbracciano il corpo, ma anche per montoni che portano in un contesto metropolitano l’istinto dei panorami selvaggi, mentre le camicie a quadri sono pensate per lo skyline cittadino.
Il completo sartoriale Versace viene alleggerito: la silhouette, ben definita, resta aderente al corpo, con spalle costruite con la leggerezza necessaria a una disinvoltura contemporanea.
Una tribù che indossa con nonchalance anche in città tessuti africani, come quelli che si ritrovano nei cappotti jacquard lavorati come coperte.
Un messaggio di positività, sottolineato dalle parole di ottimismo ricamate sul petto delle camicie e dei blouson di nylon e da messaggi di autoaffermazione impressi all’interno dei cappotti.
Questa è una collezione che celebra gli uomini delle differenti tribù Versace.