MFW | HUI e la raffinata iconografia dei paraventi
“Ho amato i paraventi cinesi da quando avevo 18 anni. Sono quasi svenuta dalla gioia quando, entrando in una bottega, ho visto un Coromandel per la prima volta. I paraventi sono stati la prima cosa che ho comprato.” Claude Delay, Chanel Solitaire,1983 Gallimard, p.12.
La tradizione del paravento comincia in Cina 3000 anni fa e nel corso del tempo ha creato un autentico impero dei segni che Hui Zhou Zhao, la signora cinese della moda, trasferisce in chiave contemporanea sulla Collezione Hui per l’autunno/inverno 2022/23.
La raffinata iconografia dei paraventi del Celeste Impero viene tradotta in stampe, motivi jacquard e preziosi ricami sui capisaldi dello stile occidentale come bomber, trench e rilassati pigiama di seta da usare anche al posto del tailleur.
L’idea di fondo è rileggere in chiave contemporanea usi e costumi ancestrali per cui nel titolo “Oltre il paravento” c’è un omaggio all’imperatrice Cixi che governava al posto del figlio minorenne nascosta dai paraventi in seta gialla della sala del trono. C’è poi l’amore per l’arte e l’artigianato cinese (tutti i ricami sono realizzati a mano nel Grande Paese) unito al rispetto e alla profonda conoscenza dello stile europeo.
Stavolta concetto “East Meets West” che è fondamento e base del marchio Hui comincia dai materiali per cui c’è uno speciale double di cashmere nero rigorosamente made in China come ogni “peso” di seta (leggero, raso oppure duchesse) e un particolare tipo di pelliccia vegana. Prodotti in occidente ma d’ispirazione orientale i tessuti fil coupè, l’oro fil a fil e il velluto liquido. Importante anche uno speciale tipo di denim meno sostenuto e più felpato del solito per una piccola giacca jacquard e per uno spettacolare kimono con i motivi paravento sui toni dell’indaco che è con il rosso e l’oro un simbolo cromatico della Cina.
Il gioco degli opposti che s’incontrano prosegue trionfalmente sulle linee dei capi.
Si comincia dal Cheongsan (lo storico costume femminile noto anche come Qipao) trasformato in bluse e minidress con la tradizionale allacciatura fatta da alamari gioiello realizzati a mano in filigrana d’oro secondo i canoni della cultura orafa cinese. Dello stesso segno l’elegantissima sahariana in drap cammello e nero con collo dritto e tasche applicate, estrema sintesi dell’eleganza militare occidentale.
Oltre il paravento di Hui c’è la via della seta e Chanel, l’imperatrice Cixi e Verushka, il made in Italy e il made in China, uno stile per il mondo.
Il brand cinese fondato da Hui Zhou Zhao ha firmato un accordo distributivo con lo storico showroom. La partnership avrà come obiettivo l’apertura di una boutique e di un headquarter nel Quadrilatero, oltre alla crescita wholesale worldwide HUI scommette sul mercato italiano, forte dei risultati di crescita commerciale delle ultime stagioni.
Il brand cinese fondato dalla designer Hui Zhou Zhao ha stretto un accordo distributivo con il gruppo Zappieri Milano per accelerare lo sviluppo sul territorio nazionale e avviare nuovi progetti.
Zappieri – uno dei nomi più storici e prestigiosi del panorama distributivo milanese, ubicato nel Quadrilatero della Moda, oggi vanta una rete di 3 mila clienti sia in Italia che all’Estero. La partnership vedrà come obiettivi l’incremento della presenza di HUI nella penisola, attraverso l’apertura di una boutique diretta e di un headquarter a Milano, nel breve periodo. Per quanto riguarda il wholesale, una decina di boutique di riferimento sono già all’attivo in Italia grazie al nuovo deal, ne seguiranno altri per l’entrata nei best shop italiani. All’estero, il piano interesserà la crescita nei mercati principali per il sistema fashion, dall’Europa con un focus su Germania e Francia, passando per la Russia e la Penisola Balcanica, fino a Far e Middle East.
La strategia sarà sostenuta dalla presenza di HUI in passerella alla Milano fashion week Women’s Collection AI 2022/23. Un battesimo quello tricolore iniziato nel 2019 con la prima presenza ufficiale del brand alla settimana della moda milanese. Il suo approccio creativo di affordable luxury fonde l’estetica dell’Oriente all’eleganza italiana, unendo nella proposta womenswear la cura del dettaglio e la ricchezza delle lavorazioni a un gusto contemporaneo.
A suggellare il legame con il Bel Paese è anche la produzione in parte Made in Italy; la designer è inoltre promotrice in patria di importanti iniziative culturali e sociali, come il Centennial Fashion Museum dedicato alla tradizione cinese e la Fondazione HUI, impegnata nella tutela dell’artigianalità locale e nella lotta alla povertà.
Credits: © Courtesy of GUITAR PR