L’ultima contaminazione tra moda e arte assume tinte pop con la nuova capsule collection di borse nata dall’incontro tra Louis Vuitton e l’artista newyorkese Jeff Koons, uno dei creativi più influenti e irriverenti della scena contemporanea.
La maison non è nuova a questo tipo di sodalizio e oltre allo spettacolare museo d’arte che ha inaugurato a Parigi nel 2014, la Fondation Louis Vuitton, vanta altre commissioni importanti a personaggi del calibro di Stephen Sprouse, Takashi Murakami, Richard Prince, Yayoi Kusama, Cindy Sherman, James Turrell, Olafur Eliasson e Daniel Buren.
Questa volta il focus è tutto sul prodotto e dimostra come anche delle borse possano trasformarsi in vere e proprie opere d’arte. Attraverso l’interpretazione del maestro pop le it-bag della casa di moda, Speedy, Keepall e Neverfull, si trasformano in tele che riproducono i grandi capolavori del passato (quelli di Tiziano, da Vinci, Rubens, Fragonard e Van Gogh), che sono anche tra i soggetti della serie Gazing Ball di Koons.
Una commistione di citazioni e innovazione che si avvale delle tecniche artigianali più elevate e delle tecnologie più avanzate per riprodurre fedelmente le opere, “firmate” dai geni del passato con una scritta a contrasto e inaspettata.
Mentre il celebre Monogram di Louis Vuitton per la prima volta nella storia è rivoluzionato per accogliere le iniziali dell’autore contemporaneo, che lascia il segno anche con un charm: a forma di coniglietto gonfiabile come il suo celebre Rabbit del 1986.
Un legame che inizia con la primavera estate 2017 e che già preannuncia futuri capitoli di un progetto di lunga durata.
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