Mila Schön: un gusto cinematografico rivisto in chiave sognante, tra colori vividi, stampe ai confini della realtà ed effetti trompe l’oeil.
Ciak si gira da Mila Schön: “Sono un narratore, la moda è il mio romanzo, il cinema la mia ispirazione”, sottolinea Alessandro De Benedetti, direttore creativo della maison.
Il primo capitolo di questo viaggio ipervisivo prende forma nel segno della sartorialità inglese di «The persuaders», tradotta in un coat principe di Galles realizzato con una sola cucitura sulla schiena o in un abito a intarsi di righe gessate.
Una reinterpretazione dell’iconico giubbotto di denim ricorda l’atmosfera del film «Belli e Dannati» di Gus Van Sant, realizzato oggi in crepe sablé rosa foderato in pelo di mohair.
Si procede poi sulla scia di «007», tra bluse o piumini di seta multicolori, percorsi da intrecci e ricami, con le incredibili maglie dall’ottica corposa ma di seta goffrata e perciò lieve.
Filiformi abiti a pieghe alla Veronica Lake svelano invece pattern animalier o stampe di ciliegie che sembrano pois e una serie di stivali con tacco a stiletto effetto vertigine per eroine alla maniera di Grace Kelly.
De Benedetti gioca tra finzione e realtà, mandando in scena un guardaroba adatto a generazioni trasversali.
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