Magiche strisce di stoffa lunghe fino a 9 metri, stoffe pregiate dai colori sgargianti, fantasie ricche ornate di fili d’oro e d’argento, preziosi ornamenti: capita di rado, in Italia, di poter vedere le creazioni dei nuovi fashion designer indiani. Ancor più rara è la possibilità di assistere a un evento culturale e di moda a prevalenza femminile, con grande attenzione nel coniugare manifattura, creatività e sostenibilità ambientale.
L’appuntamento è lunedì 17 giugno, a partire dalle 19, nell’iconica terrazza dell’Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria, con il Rome 2024 India Forum Fashion Show, sotto il cielo stellato. Uno spettacolo che ha l’obiettivo di far conoscere la moda indiana, un’arte antica, chiave nella lotta dell’India per la libertà. Non a caso, infatti, gran parte dei designer presenti sono donne.
La serata sarà accompagnata da un cocktail con musica dal vivo: un duo di sax che allieterà gli ospiti presenti.
L’India è un epicentro per la produzione artigianale, con una vasta gamma di tessuti, stampe e tecniche di tintura e tessitura diverse per le oltre trenta varietà regionali di sari. Ogni regione dell’India ha infatti sviluppato una propria interpretazione, con tessuti pregiati come la seta Banarasi, il cotone Khadi e lo chiffon delicato. I motivi, le stampe e le lavorazioni variano da luogo a luogo, incarnando la diversità culturale che attraversa il paese.
IL CONTESTO DELL’INDIA FORUM IN ITALIA
La sfilata sarà anche un’occasione per proseguire la discussione in corso all’India Forum (dal 16 al 18 Giugno) che, nella sua primissima edizione, porterà a Roma una delegazione di imprenditori indiani per discutere di una possibile collaborazione concreta con i colleghi italiani (in rappresentanza di diverse Camere di Commercio, associazioni di categoria e Confindustria), in settori cardine come la difesa, l’intrattenimento, la moda (tessile e accessori), l’agroalimentare e le startup.
L’Italia punta a essere la porta dell’India verso l’Europa. Le due visite del Primo Ministro Giorgia Meloni in India nel 2023 e i successivi accordi tra lei e il Primo Ministro indiano Modi hanno confermato la partnership strategica tra i due Paesi.
In tempi geopolitici difficili e instabili come quelli attuali, con gli attacchi alla navigazione e alla libera circolazione nel Mar Rosso, l’India e l’Italia sono chiamate a essere pilastri dell’Indo-Mediterraneo, pilastri di sicurezza, stabilità e prosperità. L’Italia è membro fondatore del Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC), non solo un corridoio di trasporto che riduce tempi e costi del trasporto delle merci tra India ed Europa, ma anche un corridoio di connettività ed energia. Mentre i porti di origine dell’India e quelli di transito degli Emirati Arabi Uniti e dell’Arabia Saudita sono stati quasi decisi, è essenziale che l’Italia sia il terminal finale dell’IMEC in Europa, un passo che porterà prosperità e crescita alle città italiane.
Queste le premesse che hanno dato il via all’India Forum in Italia, organizzato a Roma dal Chief Representative per l’Italia della Camera di Commercio Indiana. L’obiettivo è quello di far diventare l’India Forum un appuntamento annuale per far incontrare imprenditori indiani e italiani e portare avanti la discussione sul ruolo congiunto dell’India e dell’Italia nell’Indo-Mediterraneo e nell’Indo-Pacifico.
I DESIGNER
SELINA SAMAL
Gli abiti proposti da questa designer sono completamente ricamati a mano su telai a pozzetto, con filati 100% cotone e 100% seta. I motivi del tessuto vengono creati con il metodo ikat, una delle tecniche di colorazione tessile più antiche al mondo, in cui il disegno viene creato prima della tessitura, attraverso il processo di tintura dei filati. Quando si tratta di tintura naturale, organica, come in questo caso, ogni colore richiede una temperatura e condizioni diverse, quindi, più colori ci sono, più è difficile creare un disegno
SHE KANTHA di Malika Dudeja Varma
She Kantha da 35 anni è in prima linea per la riscoperta e il rinnovamento del tradizionale ricamo artigianale Kantha della regione rurale del Bengala. Con la visione pionieristica di trasformare il semplice punto a corsa in un’espressione di arte e cultura, She Kantha è passata dal dirigere un piccolo gruppo di 10 artigiani a una “famiglia” di oltre mille donne che lavorano in tutto il Bengala.
Il Kantha ha avuto origine dal modo in cui le casalinghe bengalesi rammendavano i vecchi vestiti estraendo un filo dal bordo colorato dei loro sari e facendo con questi dei semplici disegni. Il Kantha, nella sua forma più semplice, è stato inventato per necessità e realizzato in varie dimensioni e strati: dai piccoli pezzi di stoffa stesi nel cortile per adagiare i bambini appena nati, alle trapunte per la notte, agli scialli che si avvolgono sulle spalle nelle mattine d’inverno.
La fondatrice, Shamlu Dudeja, ha trasformato l’arte umile di questo punto in alta moda, facendogli guadagnare riconoscimento e popolarità a livello nazionale e internazionale. Con sua figlia Malika Varma, la magia del Kantha viene applicata ai più delicati chiffon, georgette e crepe, per creare dai tradizionali saree oppure stole, sciarpe, giacche, abiti ad accessori più avanguardisti. La visione creativa ha infuso una nuova energia per raggiungere il duplice scopo della sostenibilità dell’artigianato e dell’indipendenza economica di tutte le donne rurali coinvolte nella produzione. Gli strumenti sono semplici – telai rotondi e aghi, acquistati nei mercati locali. Gomitoli di filo e un ago vengono utilizzati per creare i disegni e spesso perline e paillettes vengono anche utilizzate come decorazioni.
SENCO GOLD
Senco Gold and Diamonds è un marchio che vanta una solida eredità artigianale, con oltre 85 anni di storia. Il punto di forza di Senco Gold è la sostenibilità; infatti, il 40% dei gioielli sono realizzati utilizzando oro riciclato. Sono l’unico brand indiano di gioielli ad essere associato al Responsible Jewellers Council. Non solo, Senco Gold and Diamons investe sui giovani indiani, offrendo loro corsi di formazione professionale nel settore della gioielleria, creando così forza lavoro ed offrendo a questi ragazzi un futuro migliore nella loro terra.
KALAKRITI DI PAROMA
I sari di Kalarkriti di Paroma vengono realizzati a partire da tessuti pregiati, come il Tussar del Bengala e la seta, direttamente intessuti a mano. I sari vengono poi rifiniti per essere disegnati a mano. Dopo il decoro, i sari passano attraverso un processo manuale di cottura a vapore e martellatura (kudi), anche questa fase avviene rigorosamente a mano, per far risaltare la lucentezza e vivacità delle stoffe indiane.
BANKA
In Banka lo stile incontra la sostenibilità. I capi di questo brand vengono realizzati da artigiani, facendo incontrare l’eleganza con la consapevolezza ecologica. Vengono scelti esclusivamente tessuti sostenibili come lino, seta e cotone nei toni della terra. Le stoffe prendono colore grazie a tinture vegetali, con l’applicazione di fori e decorazioni ispirate al mondo della natura.
Credits: © Courtesy of Ilaria Scenna PR
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