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“In viaggio”: la mostra di Gian Paolo Barbieri a Milano

La mostra “In viaggio” raccoglie una selezione di trenta opere fotografiche di Gian Paolo Barbieri, tra cui vintage ai sali d’argento e polaroid, scattate a partire dagli anni Ottanta nel corso dei suoi viaggi in paradisi tropicali come Tahiti, Madagascar, Seychelles e Polinesia.

Gian Paolo Barbieri 1989 Tahiti Tattoos – Vintage gelatin silver print – Courtesy by 29 ARTS IN PROGRESS gallery

29 ARTS IN PROGRESS gallery di Milano (via San Vittore), in occasione della prima edizione di Milano PhotoWeek 2017, rende omaggio a uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, Gian Paolo Barbieri e, in particolare, al ciclo “tropical” del suo lungo itinerario fotografico: quello che lo vede, a partire dagli anni ’80, in luoghi esotici e lontani, a collezionare ritratti inediti di un’umanità e di una natura intatta, frammenti di memoria destinati a perdersi per sempre, attimi sottratti a un processo di metamorfosi e devastazione inarrestabile.

Barbieri si trova da solo dietro alla macchina fotografica e davanti a un soggetto che non ha bisogno, anzi non concepisce alcuna possibilità di alterazione o di setting. Quel che resta è la qualità dell’attenzione e l’onestà intelligente di uno sguardo capace di accedere autenticamente all’interiorità del soggetto.

Il fotografo non crede che esista una natura incontaminata popolata di selvaggi senza cultura: il tempo è implacabilmente trascorso e il flusso delle cose trascina forme e linguaggi con sé verso il nulla. Per questo il vuoto lasciato dallʼirrecuperabile è da lui riempito di senso estetico, di gusto, di allusioni alla storia dell’arte.

1989 Tahiti Tattoos – Vintage gelatin silver print – Courtesy by 29 ARTS IN PROGRESS gallery

La fotografia di Barbieri condivide con il Barocco la fisicità ipertrofica, lʼesigenza monumentale, la vocazione estatica e il sentimento del sublime; condivide con Gauguin certe fughe appassionate nel lontano e lʼinsostenibile dolcezza del temperamento contemplativo. Ma, coerente con la propria intelligenza, osserva la metamorfosi della natura in oggetto e la registra con estetica implacabile.

In mondi lontani, sospesi sul crinale della bellezza. Barbieri non parte per salutare nuovi mondi mai visti e sfruttare il vantaggio che una presunta superiorità culturale potrebbe assicurargli. Egli parte solo per avvicinarsi a loro, affettuosamente e dolorosamente, prima che siano scomparsi. Per scrivere i loro nomi sull’acqua: forse su quella stessa onda levata che fra poco avrà travolto i suoi soggetti.

  • GIAN PAOLO BARBIERI. In viaggio.
  • Milano, 29 ARTS IN PROGRESS Gallery – Via San Vittore 13
  • 7 giugno – 14 luglio 2017

Credits: © Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

 

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Pubblicato da
Rosalba Radica

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