Culture

CAMERA DOPPIA. Horst P. Horst – Lisette Model

Confermato il format Camera Doppia: la serie di bi-personali dedicate ai grandi nomi del passato. Protagonisti del primo appuntamento saranno Horst P. Horst e Lisette Model, maestri indiscussi dell’arte dello scatto, messi in dialogo all’interno di un itinerario espositivo curato da Giangavino Pazzola e Monica Poggi. Un progetto ambizioso, pensato per sottolineare similitudini e distanze tra i due autori.

Lisette Model, Reflections, 5th Avenue, New York, c.1939-1945 © 2020 Estate of Lisette Model, National Gallery of Canada, Ottawa Courtesy Baudoin Lebon / Keitelman

Lisette Model. Street Life a cura di Monica Poggi
Horst P. Horst. Style and Glamour a cura di Giangavino Pazzola

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia inaugura la propria stagione di mostre del 2021 con una doppia personale dedicata a due importanti fotografi come Horst P. Horst e Lisette Model, riprendendo il filone espositivo dedicato ai grandi autori della storia della fotografia del XX secolo. Un ciclo – iniziato con la mostra su Carlo Mollino (2018) e proseguito poi con quella sull’opera di Man Ray (2019) – che offre lo spunto non solo per indagare il genio dei maestri, ma anche per apprezzare le diverse declinazioni artistiche nell’uso del linguaggio fotografico: dall’architettura al ritratto, dalla fotografia di strada a quella di moda.

Attraverso il format CAMERA DOPPIA, il centro espositivo di via delle Rosine 18 a Torino presenta al suo pubblico, dal 28 aprile al 4 luglio, le personali Street Life dedicata a Lisette Model e Style and Glamour dedicata a Horst P. Horst: ironica e dissacrante street photographer lei e genio della fotografia di moda lui, punti di riferimento nello sviluppo del proprio specifico genere fotografico ed ispiratori di intere generazioni. Nonostante l’avvicinamento al mondo della fotografia inizi per entrambi a Parigi negli anni Trenta, il loro atteggiamento nei confronti dei soggetti ritratti è totalmente opposto: se per l’autrice austriaca i soggetti ritratti diventano caricature di sé stessi, emblema di una società goffa e decadente, per l’autore tedesco le proprie modelle rappresentano un’eleganza senza tempo, dai richiami classici e dalla bellezza statuaria. Anche per questo le mostre si presentano come una doppia occasione per scoprire due grandi protagonisti della storia del linguaggio fotografico in grado di rilevare la ricchezza culturale dei decenni in esame.

Le mostre sono accompagnate da due cataloghi, pubblicati da Silvana Editoriale.

Horst P. Horst. American Vogue Cover, 15 May 1941 © Horst Estate/ Condé Nast. Courtesy Paci contemporary gallery

HORST P. HORST. Style and Glamour

Il percorso espositivo curato da Giangavino Pazzola si sviluppa in maniera cronologica e, con una selezione di oltre 120 opere di vario formato, prende in considerazione i principali periodi creativi di Horst, ripercorrendone la storia negli snodi fondamentali della sua evoluzione, dagli esordi alle ultime realizzazioni.

La mostra presenta sessant’anni di carriera del fotografo di moda di origine tedesca: dai primi successi con “France Vogue” nell’Europa tra le due guerre (1931-1939), passando per l’affermazione negli States, terra in cui ottiene la cittadinanza (1943), fino ad arrivare al termine del percorso professionale negli anni Ottanta.

Le diverse sezioni si articolano in maniera tale da sottolineare alcuni punti salienti dell’intera produzione artistica di Horst: il legame con l’arte classica che, tuttavia, non esclude le influenze delle avanguardie; l’indagine visiva sull’armonia e l’eleganza della figura umana impreziosita dalla perfetta padronanza dell’illuminazione della scena; la proficua e duratura collaborazione con “Vogue”, rivista per la quale il fotografo ha firmato decine di copertine; i ritratti di personaggi del mondo della moda e dell’arte, spesso ambientati nelle proprie dimore, immagini attraverso le quali l’autore rivela ancora una volta le sue indiscutibili capacità compositive.

Horst P. Horst. Jean Patchett, bathing suit by Brigance, 1951 © Horst Estate/ Condé Nast. Courtesy Paci contemporary gallery

La prima sezione funge da introduzione all’autore e ai suoi interessi di ricerca: il rapporto natura-cultura, il ritratto ambientato e la grande cura del dettaglio, elementi riscontrabili sia nelle fotografie nelle quali immortala il milieu intellettuale della Parigi degli anni Trenta che negli autoritratti e nelle nature morte. Nella seconda sezione, trovano spazio le opere realizzate durante la fase parigina e quella newyorchese, periodi molto prolifici, influenzati dal romanticismo e dal surrealismo, durante i quali realizza immagini iconiche quali Mainbocher Corset, Paris, 1939, Lisa with Harp, 1939 e Hand, Hands, New York, 1941. L’uso del colore nella fotografia di moda è il soggetto che apre la sezione nella quale vengono ospitate le più celebri copertine di “Vogue”. A fare da trait d’union troviamo le sorprendenti immagini d’interni realizzate a partire dagli anni Quaranta e divenute presto una delle occupazioni principali del fotografo, anche grazie all’interesse di Diana Vreeland (direttrice di “Vogue” dal 1962), che commissiona ad Horst una serie di servizi su case e giardini degli artisti e delle celebrità. Tra tanti realizzati dall’autore, un focus viene dedicato all’Italia, con l’appartamento romano dell’artista Cy Twombly, adornato di proprie opere e sculture classiche, e con il fascino senza tempo della tenuta di Villar Perosa, all’interno della quale posa un’elegantissima Marella Agnelli.

A completare la mostra, che si muove sempre a cavallo tra le opere più note dell’autore e una serie sorprendenti inediti, le immagini tratte dalla rinomata serie Round the clock, New York, 1987, ultima sintesi di radicalità, talento e visione di una delle figure di spicco della fotografia del XX secolo.
La mostra è realizzate grazie alla collaborazione con l’Horst P.Horst Estate e Paci contemporary gallery di Brescia.

LISETTE MODEL. Street Life

La mostra dedicata a Lisette Model, a cura di Monica Poggi, è la prima antologica realizzata in Italia. Con una selezione di oltre 100 fotografie, l’esposizione ripercorre la carriera dell’artista sottolineandone l’importanza avuta negli sviluppi della fotografia degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.

Il suo nome è spesso associato al periodo di insegnamento, durante il quale ha avuto come allievi diversi autori che sarebbero poi diventati a loro volta fotografi fra i più celebri del Novecento, come Diane Arbus e Larry Fink. La sua influenza, tuttavia, ha avuto un raggio d’azione ben più vasto, anche grazie a una spiccata capacità nel cogliere con ironia e sfrontatezza gli aspetti più grotteschi della società americana del dopoguerra. Nel periodo di maggiore crescita per gli Stati Uniti, dove tutto sembrava proteso verso il più roseo futuro, ha ‘osato vedere’, la realtà in tutte le sue forme, anche in quelle meno piacevoli. Le inquadrature ravvicinate, l’uso ricorrente del flash, i contrasti esasperati sono tutti espedienti volti ad accentuare le imperfezioni dei corpi, gli abiti appariscenti, la gestualità sguaiata. Non c’è interazione fra Model e i suoi soggetti, colti tendenzialmente all’improvviso, mentre mangiano, cantano o gesticolano goffamente, trasformati dai suoi scatti in personaggi da osservare e indagare. La strada, gli anfratti del Lower East Side e i bar sono per lei i palcoscenici perfetti sui quali agiscono ignari attori di un’irriverente commedia umana. Questa sua rivisitazione personale all’approccio documentario la rende, di fatto, precorritrice di un modo di utilizzare la fotografia che troverà poi piena realizzazione con gli autori dell’epocale mostra “New Documents” al MoMA nel 1967.

Horst P. Horst. Mainbocher corset, Paris, 1939 (Madame Bernon, corset by Detolle for Mainbocher, Paris, 1939) © Horst Estate/ Condé Nast. Courtesy Paci contemporary gallery

Il percorso di mostra prende avvio in Francia, dove Model inizia a fotografare negli anni Trenta grazie agli insegnamenti della sorella Olga. In questo periodo realizza Promenade des Anglais, una delle sue serie più note, dedicata alla borghesia pigra e decadente che passa l’estate in villeggiatura a Nizza, e racconta la vita dei parigini che trascorrono le loro giornate fra le strade della città.

Dopo il trasferimento negli Stati Uniti inizia sistematicamente a fotografare gli abitanti di New York con uno sguardo sprezzante e ironico, realizzando alcune delle sue immagini più iconiche. In mostra, tuttavia, saranno presenti anche progetti meno conosciuti, come il reportage dedicato alla Lighthouse di San Francisco, organizzazione che offre lavoro e assistenza a persone cieche o quello realizzato durante le gare equestri a Belmont Park. La città è presente anche nelle prime serie realizzate subito dopo il suo arrivo: Reflections e Running Legs, dove viene ritratta attraverso i riflessi creati dalle vetrine dei negozi e attraverso le gambe di frenetici passanti. Le merci e gli edifici si fondono e confondono con le persone che passeggiano, in un insieme che è al contempo surreale e documentario. Non mancano ovviamente anche i suggestivi scatti realizzati all’interno dei locali di musica jazz, da lei stessa definiti come luoghi dove ricercare la vera essenza degli Stati Uniti. Fra i personaggi da lei ritratti in questo contesto troviamo alcuni dei grandi di questo genere, come Bunk Johnson, Count Basie, Dizzy Gillespie, Bud Powell, Percy Heath, Chico Hamilton, Ella Fitzgerald e Louis Armstrong.

La mostra è realizzata grazie alla collaborazione con la mc2gallery di Milano, la Galerie Baudoin Lebon di Parigi e la Keitelman Gallery di Bruxelles.

CAMERA DOPPIA. Horst P. Horst – Lisette Model
28 Aprile 2021 – 04 Luglio 2021
Torino, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Credits: © Courtesy of Studio Esseci

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