Alta Roma 2016: Greta Boldini, Nativa
Greta Boldini torna a sfilare sulle passerelle capitoline di Alta Roma con la collezione disegnata dallo stilista Alexander Flagella, ad oggi, unico direttore creativo del marchio. Dall’arte al sogno, “Nativa” è il nome scelto per raccontare il viaggio onirico scritto dal marchio per la collezione Primavera-Estate 2017.
Un racconto che sembra evidenziarsi tra tumultuosi pensieri e oniriche strade che inducono la mente a fermare il tempo e a dedicarsi a una lettura attenta di ciò che è pronto ad accogliere la sua anima speciale. Ecco, quindi, che il respiro inizia a interrompersi alla lettura del Prologo dello scrittore-poeta Dylan Thomas, attraverso il quale le terre dell’amato Galles si tingono di colori forti che strizzano l’occhio al pianeta Marte e trascinano voluttuosi sui rami contorti che si fondono a cornici ornate del pittore Darryl Cox, per rimbalzare sull’estetica e i racconti immaginifici di un sublime Lynch. Il ritmo infine aumenta grazie alle musiche roboanti che all’istante portano lo sguardo ad essere catturato dalla poetica dell’artista Graham Sutherland e del suo dipinto “Western Hills”, che esalta la stesura del colore di una delineazione perfetta dell’amato territorio caro proprio a Thomas.
La cornice perfetta di un’estetica unica nel suo genere, che non può esimere il ragionamento a rincorrere lo studio dei Nativi Americani, non soltanto riguardo i loro simboli onirici e determinanti di una cultura popolare, ma anche della capacità intrinseca di studiare le origini fin nel profondo di ogni sé da cui il marchio Greta Boldini prende spunto per titolare tutta la collezione.
Le linee delle silhouette si fanno suadenti, grazie ad un attento studio del concetto di sottoveste che viene, in questo caso, combinato a capispalla over e a top scollati nel ma strutturati in ogni loro parte. Gli abiti sono ancora una volta sartoriali e danzano grazie alle linee scivolate che ben sposano le lunghezze midi iper femminili. Leggerezza scelta, quindi, ma costruita e sofisticata nelle rifiniture e nei plissé che prendono la mano ai tessuti quali jacquard di cotone, pizzi macramè, satin, georgette ed organze di seta lasciando il passo a cotoni panama, tulle di cotone e cady di viscosa.
I toni si alzano vibranti sui mondi infiniti di piume marabout, gallo e faraona che bloccano invece il respiro sulle passamanerie in rafia e frange di viscosa. I plissé micro ma dalla piega piatta danzano vorticosi sino ad incontrare i ricami 3D resi vivi grazie alle paillette madre perlate ed alle bacchette di puro vetro.
Geometrismo perfetto anche per gli intarsi di nastri, passamanerie e piume che sorridono agli all-over di frange eleganti. Le stampe sono floreali e macro, intervallate da azzardi di geometrismi black&white da cui inizia il capitolo dedicato alla palette colori che contempla eleganti coralli, verde menta, bianchi assoluti, marroni oliva, pronti a camminare insieme ai blu cobalto e ai leggeri bordeaux che lasciano il passo, abilmente, ai rosa chiari ed ai grigi assoluti per terminare la danza su territori di neri assoluti.
Must-have della collezione, il sentimento sotteso a ogni sensazione regalata che stupisce per intensità culturale e studio delle forme, concludendosi sulla parte degli accessori che torna a formare la cornice perfetta di tutta la collezione, grazie alle borse dal manico intrecciato “cactus” ed alle eleganti pochette che ben accompagnano la parte degli occhiali, dei guanti in tulle e dei gioielli firmati Voodoo Jewels.
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