Seguendo il percorso di rinnovamento tracciato a partire dal 2016, il Comitato Scientifico della Fondazione – composto da Lorenzo Respi (direttore di produzione della FMAV – Fondazione Modena Arti Visive), Andrea Viliani (direttore generale della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee / MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli) e da Luca Massimo Barbero (direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e curatore associato presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia) che ha fatto il suo ingresso nel gennaio 2019 con mandato triennale – ha nominato un curatore ospite a cui ha affidato il compito di individuare e segnalare tre figure rilevanti all’interno del panorama artistico internazionale, a cui commissionare un intervento pensato per coinvolgere l’intero spazio espositivo.
La Fondazione Arnaldo Pomodoro si presenta oggi come un vivace osservatorio della scena contemporanea, con particolare attenzione verso artisti under 40 che indagano in modo innovativo la scultura come pratica artistica e disciplina linguistica.
Le tre protagoniste scelte da Cloé Perrone sono tutte artiste che utilizzano la scultura all’interno di una pratica multidisciplinare, espandendone così la definizione stessa. La scultura, non essendo trattata come risultato ma come processo, diventa nel loro lavoro uno strumento per costruire ambienti nei quali il visitatore è costretto a interfacciarsi con progetti che trattano fenomeni socio-culturali quali la misoginia, l’apocalisse e l’identità nazionale.
Fino al 31 maggio 2019 l’artista qataro-americana Sophia Al-Maria porta alla Fondazione Arnaldo Pomodoro Mirror Cookie, un’installazione composta da un video – co-prodotto da Project Native Informant, London e Anna Lena Films – proiettato su uno schermo appoggiato su un boudoir, immerso in una stanza circondata da specchi.
Fan del blog dell’attrice Bai Ling sin dai primi anni 2000, Al-Maria era incuriosita da un tema ricorrente nei post di Bai: cookie (biscotto). Sophia ha pensato per lungo tempo che cookie fosse una persona, forse un amante segreto. In realtà, Bai stava scrivendo affermazioni di amore e positività rivolte a se stessa.
L’installazione Mirror Cookie (2018) raccoglie una serie dei cookies di Bai, riorganizzati in un monologo sconnesso che richiama la “tecnica dello specchio”, una pratica di rafforzamento dell’autostima. Un’improvvisazione appassionata consegnata alla macchina da presa, come se la “quarta parete” da abbattere fosse il proprio riflesso.
PROJECT ROOM 2019 a cura di Cloé Perrone
PROJECT ROOM #10
SOPHIA AL-MARIA. Mirror Cookie
fino al 31 maggio 2019
Fondazione Pomodoro Via Vigevano 9, Milano
Credits: © Courtesy Sophia Al-Maria, Anna Lena Films and Project Native Informant, London.
Courtesy of Lara Facco Press & Comunication
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