Dalla concezione agli ultimi ritocchi, passando per la pittura della pelle a mano, la capsule collection di prêt-à-porter appositamente immaginata da Maria Grazia Chiuri per il Giappone.
Ispirandosi all’abito Jardin japonais di Christian Dior, Maria Grazia Chiuri l’ha rivisitato in dieci silhouette di prêt-à-porter giocando su tagli ed effetti materici.
Si ritrovano quindi i fiori delicati e gli intrecci di rami stampati su stoffe sfrangiate, dipinti a mano su pelle o ancora reinventati su un pullover in maglia con applicazioni, il tutto in silhouette che mescolano liberamente il guardaroba delle donne di oggi e omaggi alla storia della Maison e alla cultura giapponese.
La giacca Bar, che rivisita il modello del 1947, è abbinata a una minigonna; il kimono tradizionale, reimmaginato ispirandosi a una creazione di Monsieur Dior, si porta corto; un perfetto dipinto vivacizza una camicia in mussola increspata.
Per accompagnare le silhouette contemporanee, Maria Grazia Chiuri ha immaginato anche accessori disponibili in edizione limitata. Le borse Lady Dior, Dioraddict e le pochette D-Bee si vestono a loro volta di un motivo ispirato all’abito Jardin japonais, dipinto a mano su pelle nude o nera, o ancora sulla storica tela Dior Oblique della Maison.
I fiori di ciliegio si schiudono anche su scarpe décolleté in tulle, ornate alla caviglia con un nastro “Jardin japonais”. Veri e propri tocchi finali di questo look che celebra la primavera, un quadrato di seta e un foulard Mitzah riprendono il motivo dei rami di ciliegio in fiore.
Delicati ricami, giochi di materiali. Splendidi dettagli in cui si esprime tutto il savoir-faire degli artigiani del numero 30 di Avenue Montaigne.
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