Ispirata al movimento surrealista e presentata lo scorso gennaio al museo Rodin di Parigi, questa collezione Haute Couture si arricchisce di nuovi modelli. È il ventaglio, emblema di raffinatezza, a guidare il lavoro di creazione di Maria Grazia Chiuri.
Questo simbolo di scambio artistico e culturale tra l’Europa e la Cina è stato fonte di ispirazione anche per Christian Dior. Nel 1949, per la campagna Miss Dior, realizzata dal disegnatore di moda René Gruau, lo stilista lo trasforma in oggetto d’arte e di seduzione. Nel 1950, reinterpreta questo accessorio per creare l’abito da sera in taffettà di seta avorio Francis Poulenc, per la collezione primavera-estate 1950. Un capo iconico che Maria Grazia Chiuri ha rivisitato insieme ad altri modelli emblematici, quali Vénus o Junon. “Sono testimonianze straordinarie di un gusto – e di una identità Dior – senza tempo. E che riportavano nella loro costruzione giochi di stratificazioni e pieghe e ancora curve che riportano alla forma del ventaglio. Questi abiti, ridefiniti per un pubblico contemporaneo, testimoniano come il linguaggio della couture sia ancora estremamente significativo, potente, e comprensibile su più livelli e in diversi luoghi del mondo”, osserva Maria Grazia Chiuri.
Il ventaglio è anche un simbolo ricorrente nelle opere surrealiste. Affine alla maschera, evoca i temi prediletti da questa corrente artistica, le illusioni ottiche e il trompe-l’œil ed è portatore di un vero e proprio linguaggio. Così, molte di queste creazioni inedite sono delicatamente ricamate con frasi e messaggi onirici dal ritmo poetico. “Vous qui ne voyez pas, pensez à ceux qui voient. Eventail de vos hasards” (Voi che non vedete, pensate a chi vede. Ventaglio delle vostre sorti), “L’immense secret. Si vous aimez l’amour, vous aimerez le surréalisme” (L’immenso segreto. Se amate l’amore, amerete il surrealismo) o ancora, “Rêve d’être libre. Soleil renversé, Lune noire à marée basse” (Sogno di libertà. Sole capovolto, Luna nera a bassa marea): queste citazioni, denominate “papillon” dai surrealisti, si intravedono e si leggono alla cadenza dei movimenti.
Sempre in omaggio alla Cina, alcuni di questi modelli sono declinati in rosso, come gli abiti da ballo e lo smoking impreziosito da una mantellina plissettata in lanetta. “Il rosso è un colore che Monsieur Dior amava molto, lo considerava energico, positivo: il colore della vita. Il rosso è un colore che si ritrova anche nelle lacche, oggetti eccezionali parte della tradizione dei paesi orientali, la cui superficie evoca subito le atmosfere senza tempo della Cina imperiale. Utilizzare il rosso vuol dire valorizzare e connettere l’heritage di Dior con una cultura lontana e affascinante”, spiega la direttrice artistica delle collezioni donna della Maison.
© Fan Xin © Bakas Algirdas
Credits: © Courtesy of Christian Dior Couture Pr
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