Nel cuore di Marrakech, il sontuoso palazzo El Badi ha scintillato in occasione della sfilata crociera 2020 di Maria Grazia Chiuri. Un viaggio fuori dal tempo, costellato di ricchi savoir-faire.
Nel cielo, le stelle. Sulla terra, migliaia di candele illuminano l’ancestrale palazzo El Badi. In lontananza, il maestoso Atlante veglia nella notte. In questa magia, come nata da un sogno, si svela un’ambientazione esaltata dalle creazioni uniche delle artigiane di Sumano, che hanno immaginato anche un cappotto della collezione, capo esclusivo intessuto e dipinto a mano.
Questa associazione mette in luce e preserva l’eccezionale savoir-faire delle tessitrici della regione dell’Anti Atlante e delle vasaie del nord del Marocco. Custodi di tradizioni antiche, queste donne trasmettono il loro savoir-faire di madre in figlia. Questo omaggio, simbolico passaggio di testimone, caro a Maria Grazia Chiuri, risplende in questo palazzo incandescente.
Tavoli e cuscini sono rivestiti con i loro tessuti artigianali dipinti con henné, richiamo all’arte di vivere mediterranea. L’immenso piazzale color sabbia, passerella per una sera, è stato ravvivato da vasi in ceramica e tappezzato di stuoie dai motivi grafici, intrecciate e ornate a mano. Al centro, bordato da rose e aranci lussureggianti, un corso d’acqua che risplende di bracieri e fiaccole in un gioco infinito di riflessi e luci.
Questo incantesimo è ulteriormente sublimato dalle melodie dei musicisti di Jajouka, fieri della loro storia millenaria, le cui percussioni, flauti di bambù e rhaita (l’oboe arabo) si uniscono ai ritmi elettronici del gruppo The Orb, pioniere inglese dello stile “ambient house”.
Per una notte, il palazzo El Badi, “l’incomparabile”, eretto alla fine del XVI secolo, ha offerto tutto il suo splendore di un tempo. Attraverso questa sfilata crociera 2020, Maria Grazia Chiuri afferma la sua volontà di far dialogare le culture, promessa di un orizzonte comune, ricco di questa pluralità.
© Raphael Dautigny
Credits: © Courtesy of Christian Dior Couture Pr