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Csm Culture Club presenta la nuova Mostra “The Made in Italy is born!”

CSM CULTURE CLUB presenta una retrospettiva dedicata a Giovanni Battista Giorgini il padre della moda italiana dal titolo “THE MADE IN ITALY IS BORN!”

CSM – CAMERA SHOWROOM MILANO è l’associazione degli showroom multi-brand di agenti e distributori moda più importanti di Milano. All’interno degli showroom associati viene esposto e venduto, come abbigliamento ed accessori, il massimo dell’eccellenza del “Made In Italy”. Gli showroom di Milano sono considerati i più belli al mondo, e possiamo considerare l’attività di vendita svolta, come la benzina che fa muovere l’intera macchina del tessile-abbigliamento.

CSM lavora a fianco di CAMERA NAZIONALE MODA ITALIANA ed a fianco di CAMERA BUYER ITALIA, per assieme poter sostenere Milano e tutto il suo comparto del tessile/abbigliamento.

L’associazione CSM – CAMERA SHOWROOM MILANO è autonoma, libera, indipendente e compie vendite in tutto il mondo, soprattutto verso i mercati esteri per un 66% del proprio fatturato. Per un totale di oltre 500 brand rappresentati nella fascia medio-alta del mercato mondiale. Un ammontare di vendite che producono un fatturato superiore ai 2 miliardi di euro e grazie al proprio indotto da lavoro ad oltre 100.000 persone.

Ma il compito di CSM – CAMERA SHOWROOM MILANO non è solo produrre vendite e supportare la parte commerciale. Nei compiti di CSM c’è anche il divulgare la cultura del nostro mestiere.

Il nostro è un lavoro alquanto giovane, ma che ha già tanta storia da raccontare. Nasce nel 1951 dalla visione del fiorentino Giambattista Giorgini, che a tutti gli effetti ha dato vita al “Made In Italy”. È dovere della nostra associazione CSM spiegare ai più giovani, come siamo arrivati ai giorni nostri, documentando i passi del nostro cammino, che dal 1951 ci hanno portato qui nel presente.

Durante ogni fashion week uomo e donna di Milano, CSM dedicherà una mostra, un tributo, una retrospettiva alle icone, ai periodi storici e soprattutto ai personaggi, che sono riusciti a portare innovazione, inventiva e creatività nel mondo del nostro lavoro. È grazie al coraggio di questi innovatori, al coraggio di chi ha saputo osare e vedere oltre, che oggi abbiamo la fortuna di fare un lavoro che tanto ci appassiona.

CSM CULTURE CLUB ha iniziato le proprie attività a gennaio del 2023 con la mostra retrospettiva dedicata a RAY PETRI – il famoso stylist inglese che ha inventato lo “street style” – che si è svolta a PALAZZO ISIMBARDI in Corso Monforte 34 a Milano. A seguire a Febbraio del 2023 si è svolta una retrospettiva denominata URBANISTICA DELLA MODA e dedicata ai più importanti stilisti milanesi degli anni 70; Giorgio Armani, Missoni, Krizia Mandelli, Gianfranco Ferrè, Mila schon e Gianni versace. Questo importante evento si è svolto nei Chiostri di San Barnaba in Via San Barnaba 48 a Milano. A giugno 2023 CSM CULTURE CLUB si è svolto a Palazzo Giureconsulte in Piazza Dei Mercanti 2 a Milano, dove grazie alle copertine cover della storica rivista HARPER’S BAZAAR si è raccontata la moda italiana dagli anni 50 agli anni 60.

Questo settembre 2023 durante la Milano Fashion Week donna, CSM CULTURE CLUB dedicherà le proprie attività nel ricreare una retrospettiva dedicata proprio a Giovanni Battista Giorgini il padre della moda italiana; una retrospettiva dal titolo “THE MADE IN ITALY IS BORN!”. Verranno realizzate 10 immagini in esclusiva dall’artista Jacopo Ascari che saranno corredate da 10 quadri didascalici che faranno rivivere l’emozione di quel famoso giorno.

I giornali francesi scrissero che la sfilata di Firenze del 12 febbraio 1951 aveva scosso i saloni dell’alta moda parigina e che stava minacciando il loro monopolio. Quel giorno di 72 anni fa un elegante signore che a Firenze dirigeva un ufficio di commercio con l’estero, Giovanni Battista Giorgini, organizzò nella sala da ballo della sua casa, Villa Torrigiani in via dei Serragli, la prima sfilata di moda che l’Italia ricordi. Fino ad allora a dominare le scene erano le creazioni francesi, e quando si trattava di moda si guardava solo Oltralpe. Ma Giovanni Battista Giorgini – conosciuto da tutti come “il Bista” – pensò che fosse arrivato il momento di mostrare a un gruppetto di compratori americani ed a una manciata di giornalisti internazionali gli abiti di alcune sartorie tricolore come Antonelli, Carosa, Emilio Pucci, Fabiani, Germana Marucelli, Jole Veneziani, Noberasco, Schubert, Simonetta e Le Sorelle Fontana. Tutte queste collezioni sfilarono in una collettiva e fu un grande successo.

La moda italiana cominciò così, quel 12 febbraio 1951, a camminare con le proprie gambe. E proprio in quella occasione venne coniato il termine “Made In Italy” che prima non esisteva ne era mai stato udito. Queste prime collezioni italiane, cominciarono ad essere esportate, affascinando prima di tutto gli americani con le loro creazioni artigianali, magari meno raffinate di quelle francesi, ma più essenziali e “portabili”.

Poco più di un anno dopo, nel luglio 1952, sempre per idea di Giorgini le sfilate furono spostate nella sontuosa Sala Bianca di Palazzo Pitti, così chiamata per gli stucchi candidi di gusto neoclassico. Giorgini ne diresse l’organizzazione fino al 1965, scoprendo stilisti come Roberto Capucci e contribuendo al successo ed all’affermazione di quello che ormai era il “Made In Italy”. Il nome Pitti è rimasto ancor oggi saldamente legato a Firenze ed al mondo della moda, grazie ai famosi eventi fashion che continuano ancor oggi a svolgersi nel capoluogo toscano.

Jacopo Ascari, creatore delle immagini in esclusiva:
Con questo progetto vogliamo far riscoprire e rendere omaggio alle dieci collezioni di moda, che da vere pioniere creative, erano presenti a questa prima sfilata italiana. Un momento storico che di fatto ha dato il via al “Made in Italy” ed al “fashion system” che tutti noi conosciamo. Abbiamo fatto una ricerca molto attenta e minuziosa sui modelli che sono stati presentati. Dobbiamo anche capire che stiamo parlando degli anni 50 che vedevano come assoluta novità la forma a “clessidra”, che molti indicano come inventata dalla nostra stilista italiana Germana Marucelli e che avrebbe ispirato anche il grande sarto francese Christian Dior. Ho voluto ricreare i modelli più iconici di queste dieci maison con lo sfondo della città di Firenze che in quell’occasione ha ospitato questo importantissimo evento.

Mauro Galligari, Direttore della Comunicazione di CSM:
Chi lavora nella moda, può farlo in due modi. C’è chi guarda solo al fatturato, alle vendite, in pratica ai numeri e che il sistema vuole sempre in crescita. Perché business is business. C’è invece chi svolge il proprio lavoro guardando soprattutto alla parte creativa. Cercando di innovare, provando ad inventare cose nuove. E’ questo secondo modo di lavorare più creativo, che ha permesso alla moda quel continuo rinnovarsi nel suo percorso. Perché è grazie a persone visionarie, piene di creatività e soprattutto coraggiose, che si è sperimentato nuovi percorsi, nuove traiettorie, nuove formule. Alcune poi si sono interrotte, altre invece hanno avuto successo ed hanno sviluppato nel loro divenire anche il business. Lavorare nella moda e guardare solo ed esclusivamente al fatturato, credo sia una cosa molto triste. Lavorare nella moda e lasciare il proprio segno creativo o la propria visione, credo sia una delle cose più belle e meravigliose.”

ABOUT JACOPO ASCARI

Jacopo Ascari nasce a Modena nel 1993. Cresciuto in un ambiente creativo e stimolante, si laurea architettura presso il politecnico di Milano. Dopo alcuni anni di formazione nel mondo dell’arte contemporanea, nel 2020 fonda “Atelier Ascari”, studio di illustrazione e factory creativa, vantando numerose collaborazioni con clienti come Ferragamo, Four Seasons, Maserati, Genny, Atelier emé, Grand Hotel Et Ee Milan e Pitti Uomo. Al centro del suo lavoro un’attenzione specifica al tema della rappresentazione della città, dell’architettura, del progetto di moda e della bellezza.

Image: © @atelier.ascari

Credits: © Courtesy of MAXIMILIAN LINZ

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