Epilogo è l’omaggio di Alessandro Michele ai suoi codici creativi e allo stile Gucci anni ‘70.
Epilogo è la nuova collezione di Alessandro Michele, ed è anche un messaggio, un esperimento volto a superare le regole tradizionali della moda. Chi disegna gli abiti – gli uomini e le donne dell’Ufficio Stile di Gucci – li indossa, al posto dei modelli.
Per raccontare un mondo in cui un vestito può essere indossato sempre, oltre la singola stagione, i 76 look della collezione uomo e donna racchiudono alcuni tra i codici stilistici che il Direttore Creativo ha sviluppato nel corso degli ultimi cinque anni: la blusa con il fiocco della sua prima collezione per Gucci, i cardigan lunghi, le t-shirt infilate nei jeans, le borse Dionysus, Ophidia e Jackie 1961.
La collezione prende forma nelle silhouette degli anni ’70, con colori vivaci, stampe oversize ispirate al mondo vegetale e righe arcobaleno che attingono all’archivio di Ken Scott, designer americano che soggiornò a lungo a Milano negli anni ’60 e ’70.
Alessandro Michele lavora – lo racconta lui stesso – per sottrazione, addizione, spostamento di forme e disegni. La collezione ha in sé l’idea di un ragazzo di strada che indossa i vestiti della borghesia, di un uomo agé, di una “professoressa di matematica”, insieme a un certo tipo di eleganza che riporta alla mente del Direttore Creativo l’immagine di sua nonna, che vestiva sempre con abiti chemisier.
Altre contaminazioni sono: Paperino e i suoi nipotini Qui, Quo e Qua, le stampe Liberty floreali e paesly sulle scarpe maschili e Doraemon, un altro cartone animato caro al designer, stampato come un fumetto su una borsa tote con motivo GG.