Per celebrare la trasformazione del Flagship Store di Regent Street, Riccardo Tisci ha commissionato all’artista londinese Graham Hudson la creazione di un’opera d’arte unica e dal carattere ambizioso.
“Sisyphus Reclined” è un’installazione interattiva creata per il flagship store di Regent Street, un’ardita esplorazione di temi come la vita, la morte, la psicologia, l’intelligenza artificiale, la religione, l’umanità e molto altro. Nella mitologia greca, Sisifo è il ladro condannato dagli dèi a spingere per l’eternità un enorme macigno sul pendio di una collina, per poi lasciarlo rotolare nuovamente a valle. La condizione umana raccontata in questo mito è l’ispirazione alla base dell’opera di Hudson. L’impalcatura a tre piani in Regent Street comprende robot che creano sculture, eseguono scansioni 3D, usano stampi e calchi.
L’opera include persino una palestra e riprende l’idea del corpo celebrata nell’era classica, unita all’ossessione moderna per l’apparenza e il narcisismo. “È una storia sulla vita e sulla morte, in forma di scultura“, afferma Hudson. “Su cosa significhi “fare”, che si tratti di oggetti, idee, corpi o se stessi, e sul modo in cui “facciamo”. Un insieme di idee sulla struttura del potere e del desiderio, e sull’elaborazione del pensiero”.
“Il progetto ha spinto la capacità fisica dell’edificio al suo limite”, dice parlando del 121 di Regent Street, che dal 1888 al 1910 è stato uno spazio espositivo noto come “The New Gallery”.
“Ho provato un grande entusiasmo nel vedere l’approccio di Burberry, aperto a nuove possibilità”, aggiunge Hudson. “Credo che il fatto che Londra sia sempre stata un cantiere fin dall’arrivo dei Romani abbia esercitato un’influenza sempre presente nel mio lavoro. Le impalcature e le macerie rappresentano una sorta di messa in scena, di facciata. Non esiste alcun luogo neutro. Non esiste uno spazio in cui esporre un’opera d’arte che non porti significato. Il contesto è tutto. La storia di questa boutique, prima galleria e poi auditorium, è stata determinante quando all’inizio ci siamo confrontati sul significato di questo spazio e su ciò che potrebbe accadere qui dentro”.
Fino al 26 ottobre
121 Regent Street
Londra W1B 4HS