Acupuncture ha presentato “The fucking end of the world”, una collezione primavera-estate 2021 fortemente influenzata dal punk.
The fucking end of the world è il nome della collezione Spring/Summer 2021 di Acupuncture, brand creato nel 1993 a Londra da Phil De Mesquita, Nikos Nicholau e Louisa Bryan che, tramite una rete di store vintage di seconda mano nel quartiere di Soho, ha contribuito ad alimentare l’ondata di creatività che si era riversata in quel periodo poco più a est, nella zona di Shoreditch, grazie a un insieme disparato di artisti, designer e freak, tra i quali spiccavano i nomi di Alexander McQueen e Boy George.
La nuova collezione The fucking end of the world parte dall’ispirazione di Dookie, il terzo disco dei Green Day, che ha ridato vita al movimento punk mentre il grunge andava scremando, e ci ricorda che il punk non è mai morto. Non lo è nella musica, men che meno lo è nella moda.
Le immagini sgranate, i caratteri sporchi delle vecchie macchine da scrivere, tutte le caratteristiche che contraddistinguevano le fanzine, i fumetti e gli ipotetici deliri di un Dio dal forte senso dell’umorismo rivivono, oggi come nel 1994, come in una sorta di nuova apocalisse sui capi della collezione che si collega a un modo di vivere, di essere e di veder le cose che rimarranno in eterno dentro ognuno di noi.
I pezzi chiave della collezione raccontano la trasversalità di Acupuncture e del punk stesso, di come si incarna nel sentimento di ribellione verso tutti i sistemi imposti, nella volontà di de-costruire (nel senso postmodernista del termine) drop dopo drop tutti i costrutti sociali ritenuti inadeguati grazie anche agli elementi grafici come l’orsetto Teddy che da tenero diventa cattivo, gli sketch che si posano su maglie, pantaloni, tshirt e felpe a volte stampate con un dettaglio flame e a volte ricamate, come a voler riprendere le origini della label, quando i primi pezzi venivano interamente customizzati a mano, mentre oggi si avvalgono dell’utilizzo di macchine di ultima tecnologia.
I riferimenti agli anni novanta sono evidenti anche sul cardigan, immaginato con uno styling stratificato e il letters patches random a formar la frase “I Hate You” che, anche se non sembra è anch’essa una dichiarazione d’amore. I cargo pants hanno tasche a rilievo e zip super over lavorate come quelli degli zaini nella costruzione. A completare la collezione il trench che diventa chiodo e gli interventi manuali su quasi ogni singolo capo.
Grande attenzione sul footwear, che conta su cinque modelli tra cui le intramontabili Mr. Blunder in quattro colorazioni diverse, la riedizione della prima scarpa Acupuncture realizzata negli anni novanta ma in una nuova versione, l’evoluzione della Ginger poky, che mantiene le stesse forme/volumi ma con un effetto fiamma tipicamente ninety e infine i modelli Lola Runner e Tank.
Il team creativo di Acupuncture con la collezione The fucking end of the world vuole rappresentare l’ultimo capitolo del viaggio senza limiti del brand trascendendo il contesto sociale e storico del momento attraverso un linguaggio di stile incisivo e ben definito dissacrando con attitudine dadaista e irriverente tutto ciò che vive e lo circonda permettendo alle persone di divertirsi esprimendo il loro essere più vero perché finché ci saranno opposizioni, finché ci saranno elementi non allineati, finché ci sarà lo scontro tra reazione e progresso allora ci sarà anche il punk, dunque Acupuncture.
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