Pur raccontando lo stesso argomento, gli artisti interpretano il tema del movimento e della danza in modo originale e assolutamente personale, giungendo a risultati molto diversi quanto eccezionali.
La fotografia di Gian Paolo Barbieri (vincitore – tra l’altro – del Lucie Award 2018) sottolinea l’idea della danza come battito vitale dell’esistenza, come libero momento d’ispirazione. La ricerca artistica è tesa a registrare un equilibrio di forme e un delicato segno dell’essere. La magia è nella vita che scorre e nella bellezza che si compone dinanzi ai nostri occhi.
Particolare rilievo hanno, tra le sue opere esposte, alcuni scatti vintage che ritraggono Rudolf Nureyev nel 1969 e la serie di pezzi unici che ritrae il celebre ballerino Maximiliano Guerra nel suo tributo a Nijinsky.
L’arte, per Silvia Lelli, è nell’assecondare il respiro di ogni composizione. Nell’afferrare un passo di danza mentre scivola via. Scattare una fotografia è, nel suo caso, esorcizzare un’inafferrabilità presunta.
Le sue immagini offrono la sensazione di aver colto l’imprendibile, restituendolo in forma percepibile. In mostra una selezione di opere vintage di tre diverse serie: alcuni scatti emblematici di Rudolf Nureyev al culmine della sua carriera, esposti per la prima volta e realizzati insieme a Roberto Masotti dal 1979 al 1981; una serie di ritratti inediti di Pina Bausch (1982-83) e il progetto intitolato “Danza Dentro, Danza Oltre” (1995 – 2014) che valorizza perfettamente la ricerca artistica personale di Silvia Lelli sul teatro e sulla danza d’avanguardia.
Le immagini di Greg Gorman sono atti di visualizzazione e sintesi. L’incontenibile esaltazione dell’esercizio atletico e del gesto artistico si uniscono, come negli scatti dei celebri “Atherton twins”, in una sintesi perfetta, in un moto sospeso che supera la semplice rappresentazione di un preciso attimo. In essa convivono, in una congelata esplosione, vigore e ritmo, impeto e leggerezza.
Da quasi 60 anni, Gian Paolo Barbieri è uno dei fotografi internazionali più influenti nell’ambito della moda. Collaborando alla realizzazione delle più grandi campagne pubblicitarie per marchi internazionali come Valentino, Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Giorgio Armani, Bulgari, Chanel, Yves Saint Laurent, Dolce & Gabbana, Vivienne Westwood e tanti altri, il lavoro di Barbieri ha riempito, con i suoi scatti iconici e senza tempo, per interi decenni, le pagine di Vogue Italia, Vogue Paris, Vogue America, L’Officiel, GQ e Vanity Fair.
Classificato come uno dei migliori quattordici fotografi di moda dalla rivista Stern, Barbieri è un artista sempre più presente all’interno di prestigiose collezioni museali tra cui il Victoria and Albert Museum e la National Portrait Gallery di Londra, il Kunstforum di Vienna, il MAMM di Mosca e l’Erarta Contemporary Art Museum di S.Pietroburgo, il Musée du quai Branly di Parigi e la Nicola Erni Collection. Le sue immagini sono state raccolte in molte autorevoli pubblicazioni come Artificial (1982), Gian Paolo Barbieri (1988), Tahiti Tattoos (1989), Madagascar (1997), Equator (1999), A History of Fashion (2001), Dark Memories (2013), Skin (2015) e Fiori della mia Vita (2016). Nel 2018 Gian Paolo Barbieri ha ricevuto a New York il Lucie Award 2018 come Miglior Fotografo di Moda Internazionale (Outstanding Achievement in Fashion).
Gorman è nato in Kansas City, Missouri nel 1949. Attualmente divide il suo tempo fra Los Angeles e Mendocino, California. Dai ritratti di celebrities alle campagne pubblicitarie, dalle riviste di moda al lavoro destinato al collezionismo d’arte fotografica, Greg ha maturato uno stile e un gusto unici nella sua professione per oltre quattro decenni.
Pur testimoniando quella particolare ossessione per un’idea di celebrità tipica del ventunesimo secolo, la fotografia di Greg Gorman è senza tempo. Nel 1985, grazie al consiglio dell’illustratore Antonio Lopez, capisce di aver bisogno di uno sfogo creativo che vada oltre il lavoro commerciale. Comincia allora a espandere i propri confini esplorando il lato umano dei suoi soggetti e diventando un fotografo di rilievo anche per i suoi studi di nudi sia maschili che femminili. Negli ultimi trent’anni, il suo lavoro è stato esposto in gallerie e musei di tutto il mondo, inclusa la Helmut Newton Foundation di Berlino.
Greg viaggia per progetti fotografici ed è uno dei professionisti più apprezzati nella comunità fotografica: per questo motivo Greg condivide le sue conoscenze con workshop disseminati in tutto il mondo. Il suo contributo è stato universalmente riconosciuto da numerosi premi tra cui il Lifetime Achievement del Professional Photographer’s of America, The Achievement in Portraiture Award della Lucie Foundation e il Pacific Design Center Stars of Design award.
Dopo la laurea in architettura a Firenze, si avvicina al mondo della fotografia dedicandosi particolarmente al teatro d’avanguardia, alla musica classica, alla danza e al melodramma.
Tra i suoi lavori pubblicati ed esposti ci sono Storia di un soldato (1979), Ritratti senza posa (1985), Neon collection / Neon installation (1982 2017), Flying Music (2008), Danza Dentro-Danza Oltre (1998-2004), Körper und Raum (1999-2001), In cammino, al bordo (2007). Nel 2011 partecipa alla 54a Biennale di Venezia nel Padiglione Italia e nel 2013 collabora alla mostra e alla pubblicazione di Parlando con voi, incontri con fotografe italiane. Nel 2017 ha prodotto un’installazione video intitolata Vuoto con memoria. Documenta la carriera di Riccardo Muti dal 1978 e la storia dell’Orchestra Filarmonica alla Scala dal 1981; collabora con il Salzburg Festivals e Ravenna Festival. È stata inclusa come fotografa nella Storia d’Italia – L’immagine fotografica 1945 2000 curata da Uliano Lucas (Giulio Einaudi Editore 2004).
Sigla creata in occasione della collaborazione con il Teatro alla Scala a partire dal 1979, riunisce due fotografi d’arte e spettacolo internazionalmente riconosciuti: Silvia Lelli e Roberto Masotti. Sviluppano un’attitudine per la scena e si esprimono in più occasioni anche tramite il video. Hanno inoltre dedicato lavori alla natura, al paesaggio e ai teatri in Italia, ai direttori d’orchestra, a John Cage, al pianoforte. Il loro vasto archivio è fonte inesauribile per l’editoria e la produzione discografica. Loro opere sono presenti in collezioni pubbliche private.
Esplorano le performing arts e le musiche soprattutto, producendo fotografie e organizzandole in esposizioni, installazioni e pubblicazioni, partecipando ad alcune mostre internazionali quali The Artist’s Eye a Cork, Lewis Glucksman Gallery, Irlanda, Think of your ears as eyes al Ara Art Center di Seoul, Korea, ECM, a Cultural Archaeology alla Haus der Kunst in Munchen, Germany, la Biennale Internazionale d’Arte a Venezia, The Freedom Principle: Experiments in Art and Music, 1965 to Now al MCA a Chicago, Claudio Abbado, fare musica insieme, Firenze, Teatro dell’Opera, Luce, scienza-cinema-arte a Parma, Gianni Sassi, uno di noi, Fondazione Mudima, Milano.
Degne di nota anche le mostre La Vertigine del Teatro e Musiche promosse rispettivamente dagli Istituti Italiani di Cultura di Parigi e Madrid e la Lectio Magistralis tenuta alla Triennale di Milano. Nel 2019 le loro opere sono state in mostra al Palazzo Reale di Milano nella doppia esposizione Musiche e Bianco Nero Piano Forte e al Palazzo delle Esposizioni di Roma con la mostra Il corpo della voce.
BACK TO DANCE
29 ARTS IN PROGRESS gallery – Via San Vittore 13, Milano
A cura di Giovanni Pelloso
26 Maggio – 25 Luglio 2020
Orari di apertura: Martedì – Sabato, 15.00 – 19.00
Altri giorni e orari su appuntamento
Ingresso libero
Credits: © Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery
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